Cos’è il Native Advertsing ed esempi vincenti

Native Advertising

Al contrario della pubblicità tradizionale, che distrae il lettore dal contenuto per comunicare un messaggio, il native advertising è una sottile tecnica di web marketing che assume le medesime sembianze del contenuto del sito che lo ospita, diventandone parte.

  • È una forma pubblicitaria di contenuti studiata per generare interesse negli utenti.
  • È native perchè si concentra sulle esperienze positive che appartengono al pubblico che ti interessa.

La particolarità di questa pubblicità è che il brand riesce a suscitare interesse senza mai parlare di sé.

Quindi?

  • Che senso ha fare pubblicità senza promuovere il mio brand?
  • Se non scrivo da nessuna parte chi sono, come faccio a vendere i prodotti o servizi che vendo?

La comunicazione è profondamente cambiata negli ultimi anni. La tendenza non è più quella di mettere al centro il brand, ma le persone.

Il marchio ha un ruolo sempre più defilato, soprattutto sul web dove sono le persone che cercano un prodotto o un servizio, e non il contrario come avviene sui media tradizionali (tv, radio, giornali…).

È inutile scrivere quanto sei bravo e bello. Alla gente non interessa sapere che sei il leader del mercato o la migliore azienda della tua zona.

Le persone che navigano sul web sono attratte dagli articoli che possono risolvere determinati problemi oppure da temi che suscitano interesse.

Che sei bello, bravo e figo non lo devi dire tu. Devono essere i tuoi clienti a dichiararlo. Lasciando dei feedback positivi o dei commenti sui tuoi canali social.

Che cos’è il Native Advertising?

È una tecnica di web marketing che senza mai parlare del marchio o del prodotto riesce a coinvolgere il proprio pubblico.

Praticamente è un metodo pubblicitario contestuale ben camuffato che mescola contenuti e annunci pubblicitari, sia dal punto di visto grafico sia dal punto di vista della linea editoriale, indicando solo marginalmente chi è l’inserzionista che sponsorizza tale contenuto.

L’obiettivo è quello di rendere l’annuncio pubblicitario meno intrusivo in modo che non interrompa la fruizione del contenuto che l’utente sta guardando, così da aumentare la percentuale di click e interazioni sull’annuncio.

Esempi di Native Advertising

Esempio di native advertising sul portale Mashable

Purina, una ditta di alimenti per cani, ha sponsorizzato un articolo intotalato 5 Heartwarming Stories That Prove Dog Is Man’s Best Friend sul portale Mashable dot com.

Se leggi attentamente l’articolo non vedrai mai scritto il nome del brand, Purina. Nemmeno le immagini evidenziano un logo di Purina.

Difficilmente l’utente che approda in questa pagina capisce che è un articolo sponsorizzato. Perché Purina si è preoccupata di dare solo un contenuto piacevole per i suoi clienti.

Se leggi l’articolo, non parla neppure di cibo per cani, il pezzo racconta storie e video su cuccioli belli e commoventi. Uno che ha salvato la vita ai suoi proprietari, uno piange la morte del suo padrone e altre tre storielle strappalacrime che provano come il cane sia il miglior amico dell’uomo.

Il nome Purina, appare solo in fondo all’articolo nei topics.

Se provi a cliccare sul topic approdi su una pagina che contiene altri articoli che parlano di cani. Tutti questi articoli sono tutti sponsorizzati da Purina, ma in nessuno di questi articoli troverai un link, un logo, o un messaggio che rimanda al sito di Purina. Perchè non è un’operazione di link building.

Lo scopo del native advertising non è quello di avere un link da un altro sito per aumentare posizioni sui motori di ricerca o traffico sul tuo sito web.
L’obiettivo è coinvolgere il pubblico che gli interessa, parlando dei cani nel modo più bello possibile, dandoti il contenitore più bello per te.

Ovviamente, perchè funzioni questa tecnica. Gli articoli devono essere pubblicati in portali che possono vantare migliaia di visite uniche giornaliere. Ma soprattutto, bisogna realizzare dei contenuti connessi in maniera indiretta al brand.

Questo di Purina è un pezzo struggente che riempie i cinofili di sentimenti caldi e affettuosi. Se l’articolo fosse stato dedicato al cibo per cani. Difficilmente avrebbe ottenuto più di 20 mila condivisioni.

Questa forma pubblicitaria può essere usata per diverse tipologie di prodotti o servizi in canali diversi. La tecnica native viene molto usata anche sui social media come Facebook e Instagram. Ovviamente, il canale o i canali da usare, dipendono dal tipo di pubblico e prodotto/servizio che vendi. Per ogni tipo di azienda ci sarà una strategia di marketing diversa.

Esempio Native di Microsoft

Microsoft ha pubblicato su YouTube un video intitolato “Child of the 90/s Explorer”.

Perchè ha funzionato?

Cosa c’è di più popolare degli Anni ’80? Il tema Anni ’90. A questi ragazzi piace ricordare il periodo della loro infanzia, nel video Microsoft ricorda ai giovani adulti che internet Explorer può essere aggiunto alla lista dei prodotti che avevano cambiato la loro vita all’epoca.

Con oltre 48 milioni di visualizzazioni, Microsoft ha lanciato il suo messaggio.

Sei cresciuto. Ora puoi riconnetterti con il nuovo Internet Explorer.

A quali aziende local potrebbe essere utile il native advertising?

Ristoratori, albergatori, wedding planner, commercianti, tutti coloro che vendono dei prodotti o dei servizi che possono emozionare il proprio pubblico.

Sicuramente il native advertising non è adatto all’azienda che fa il tondino.

Questa tecnica di engagement è sempre più diffusa e potrebbe essere sfruttata anche per piccole aziende locali.

Adesso che hai capito che funziona il native advertising sarà più facile riconoscere gli articoli sponsorizzati.
Un classico sono gli articoli sui migliori piatti della tradizione gardesana o di qualsiasi altra località.

Se nell’articolo si integra perfettamente con la struttura del sito e non vengono citati locali, ma vengono esaltati i piaceri del pubblico. Probabilmente sei approdato su un articolo native advetising.

Come riconoscere una pubblicità Native?

Non ci sono link che rimandano all’azienda, ma:
– Ad una pagina interna del blog con l’indirizzo e contatti del locale con il piatto migliore (in questo caso è l’azienda che ha sponsorizzato l’articolo).
– Oppure alle pagine web di altri locali.

Quindi, potresti fare pubblicità a dei tuoi diretti concorrenti.
Non pensare che questo sia sbagliato o controproducente, anzi è esattamente il contrario. Inoltre, grazie ad alcune tecniche SEO, potresti addirittura riuscire ad intercettare il pubblico dei tuoi concorrenti.

Il native adverting è un’interessante tecnica pubblicitaria, da integrare ad una strategia di marketing, che riesce ad avere successo solamente se si riesce a centrare il tema trattato.

Il segreto per riuscirci è concentrarsi sulle esperienze positive degli utenti, per questo è Native!

Se sei interessato ad approfondire questo argomento puoi scrivere a Massimo Merlin per avere una consulenza gratuita

Create your account